Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 21 gennaio 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Si è scoperto che il subiculum mappa l’asse corrente del viaggio: un’informazione spaziale mai riconosciuta in precedenza. Jacob M. Olson e colleghi, usando un ambiente di percorsi interconnessi, hanno dimostrato che il subiculum o subicolo codifica un nuovo tipo di informazione spaziale: l’asse dell’itinerario di spostamento (travel). Il complesso subicolare è la struttura ippocampale che va dal corno di Ammone all’area entorinale, comprendendo presubiculum, subiculum e parasubiculum. Il subicolo proietta principalmente al complesso mammillare. La scoperta del mappaggio subicolare ha implicazioni per la comprensione di come le posizioni dei percorsi e gli orientamenti possono essere rapportati ad una dimensione più vasta di spazio-ambiente. Lo studio, che sarà pubblicato come “comunicazione breve” su Nature Neuroscience (doi:10.1038/nn.4464), è apparso per la prima volta online il 19 dicembre 2016.

 

Dopo l’ictus gli astrociti alimentano la tossicità dei linfociti. Oltre ad un ruolo positivo nella riparazione dopo ictus, gli astrociti sono anche causa di danno rilasciando IL-15, una grande responsabile di danno attraverso l’attivazione delle cellule NK e dei linfociti T CD8+, come già rilevato in precedenza da Li e colleghi su PNAS USA ed ora riportato da Meghan Roy-O’Reilly & Louise D. McCullogh. [Cfr. PNAS USA online edition  January 6, 2017].

 

Gli scopritori dell’ADNP rilevano differenze fra i sessi che interessano autismo, schizofrenia e malattia di Alzheimer. La proteina ADNP (activity-dependent neuroprotective protein) interagisce con proteine regolatrici chiave, regola più di 400 geni durante lo sviluppo embrionale del topo ed è essenziale per la chiusura del tubo neurale. Un elenco di ruoli ed alterazioni di ADNP la associa al funzionamento cerebrale normale e patologico; in particolare, in condizioni quali autismo, schizofrenia e malattia di Alzheimer. È stato accertato che la ADNP è sessualmente regolata nel cervello di uccello, topo e uomo, così come nei linfociti di pazienti affetti da schizofrenia. Si è scoperto che nei topi con aploinsufficienza di ADNP si determina riduzione del trasporto assonico con differenze legate al sesso, e cambiamenti nell’espressione genica in una maniera sesso-dipendente, che riguarda anche importanti meccanismi regolatori durante lo sviluppo di cervello e cuore. [Cfr. Gozes I., et al. J Neurosci Res. 95 (1-2): 652-660, 2017].

 

La gravidanza determina differenze strutturali nel cervello che permangono per anni. Elseline Hoekzema e colleghi hanno documentato per la prima volta nella donna cambiamenti strutturali del cervello indotti dalla gravidanza e localizzati in regioni implicate nella cognizione sociale e nelle risposte al proprio bambino. Questi cambiamenti, misurati in termini di volume della materia grigia, risultano proporzionali all’attaccamento post-partum della madre al bambino, e durano almeno due anni dopo la nascita del figlio. In precedenza simili cambiamenti erano stati documentati nei roditori. [Nature Neuroscience - AOP Dec.19 doi: 10.1038/nn.4458, 2016].

 

Uomini e donne presentano una diversa risposta del cortisolo allo stress psicologico. I tassi di cortisolo, il principale ormone dello stress nella nostra specie, sono un indice sensibile dell’entità della risposta ad agenti, eventi e circostanze che generano tensione. Uno studio, che ha impiegato in 20 donne e 20 uomini il Trier Social Stress Test e un nuovo test (Iowa Singing Social Stress Test), che include il cantare in pubblico, ha rilevato significative differenze nella risposta del cortisolo. In particolare, gli uomini hanno sempre fatto registrare tassi di cortisolo molto più elevati delle donne. [Cfr. Reschke-Hernandez A. E., et al. J Neurosci Res. 95 (1-2): 106-114, 2017].

 

Differenze sessuali nelle cellule piramidali dell’area CA3 del’ippocampo. Sono state rilevate differenze fra maschi e femmine nella struttura, nelle funzioni e nella plasticità dei neuroni piramidali dell’area o regione CA3 dell’ippocampo. Tali differenze non possono essere spiegate come effetto degli ormoni sessuali fisiologicamente circolanti. In precedenza erano state rilevate differenze fra cervello maschile e femminile che non potevano essere eliminate rimuovendo le gonadi ed eliminando completamente gli ormoni sessuali circolanti. La differenza nelle cellule piramidali di CA3 è coerente con queste osservazioni e fornisce materiale alle discussioni sulla differente fisiologia dell’ippocampo nei due sessi [J Neurosci Res. 95 (1-2) 563-575, 2017].

 

Il cervello può limitare un’infezione virale con una risposta dell’interferone di tipo I. Il parenchima del cervello costituisce un ambiente speciale che protegge i neuroni e limita l’infiammazione secondo una particolarità fisiologica nota in inglese come “immune privilege”. Tuttavia, non vi è una totale mancanza di risposta immunitaria, e ciò che può accadere nelle aggressioni infettive è oggetto di intensi studi. Un gruppo di ricerca di Harvard ha indagato la capacità del cervello di avviare una risposta immunitaria, iniettando il virus della stomatite vescicolare in corrispondenza dei nuclei della base caudato e putamen. Il parenchima cerebrale ha posto in essere una risposta funzionale dell’interferone di tipo I, in grado di limitare la diffusione del virus sia nel punto di inoculazione sia tra i neuroni connessi sinapticamente. [Cfr. PNAS doi: 10.1073/pnas.1618157114,Dec. 15, 2016].

 

Che cos’e la controlled semantic cognition (CSC) che dà risposta a problemi insoluti di filosofia e scienza cognitiva. Si definisce cognizione semantica la nostra abilità di usare, manipolare e generalizzare la conoscenza acquisita nel corso della vita a sostegno degli innumerevoli processi verbali e non verbali che caratterizzano la nostra esperienza intellettiva e comunicativa. Le basi neurocognitive e neurocomputazionali di questa abilità costituiscono la controlled semantic cognition (CSC). Più di dieci anni di ricerca consentono di considerare la CSC come un nuovo quadro interpretativo che, oltre a spiegare i processi cognitivi normali e patologici in termini neurofunzionali e computazionali, fornisce in questa chiave risposte ad annosi quesiti filosofici e di scienza cognitiva. [Si veda Ralph M. A., et al. Nature Reviews Neuroscience 18 (1): 42-55, 2017].

 

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BM&L-21 gennaio 2017

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